Festa di San Bartolomeo
“Per intercessione di San Bartolomeo apostolo e di Sant’Ubaldo vescovo, ti liberi il Signore da ogni male in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen“
Fra le particolarità di Pistoia, c’è quella di essere l’unica tra le città toscane a dedicare un culto all’apostolo Bartolomeo che omaggia come santo protettore dei bambini e delle bambine.
Il 24 agosto, giorno della festa del santo, sin da tempi remoti, la piazza antistante la chiesa di San Bartolomeo in Pantano e le vie adiacenti si animano di bambini e bambine che vengono portati “ad ungere” presso l’altare perché siano protetti proprio da San Bartolomeo contro le insidie degli spiriti maligni.
La tradizione si affermò a Pistoia quando la comunità benedettina di S. Bartolomeo venne sostituita, nel 1433, dai Canonici Lateranensi dell’ordine di Sant’Agostino che diffusero un rito di origine umbra. Per questo motivo nella formula di accompagnamento al rito dell’unzione, che consiste in un piccola croce tracciata sulla fronte, viene citato Sant’Ubaldo, vescovo di Gubbio e, appunto, canonico lateranense.
A Pistoia vi è un modo di dire che rende conto di questa tradizione ancora viva: quando si vuole indicare un bambino vivace e con le ginocchia escoriate, lo si chiama “sanbartolomeo”, oppure, in forma abbreviata, “sammeo” con riferimento al santo apostolo e martire, morto per scorticamento.
Venerdì 23 e sabato 24 agosto sono in programma due giorni di festeggiamenti con celebrazioni religiose e momenti di svago e divertimento. La piazza e le vie vicine si colorano con tante bancarelle di giocattoli e dolciumi fra i quali spicca la “Corona di San Bartolomeo” fatta con grossi biscotti di pasta frolla chiamati “pippi”, alternati a confetti e cioccolatini, che viene, tradizionalmente, messa al collo dei bambini.
Una golosità tipicamente pistoiese!